Federica Brignone e Sofia Goggia sono stati i due “Fiocchi d’oro per lo sci alpino”, assegnati lo scorso venerdì 15 luglio durante il “Gran galà della neve e del ghiaccio”, che si è tenuto a Madonna di Campiglio, organizzato dalla Gazzetta dello Sport e dalla FISI.
Sono stati assegnati anche i “Fiocchi d’argento” agli atleti della Federazione reduci dai successi dei Giochi olimpici di Pechino, a Dorothea Wierer, Federico Pellegrino, Michela Moioli, Omar Visintin, Nadia Delago e Giuliano Razzoli, indicato come “Leggenda dello sport” oltre a Dominik Fischnaller, assente giustificato.
La prima a salire sul palco è stata Federica Brignone, vincitrice, nel 2022, della Coppa del Mondo di SuperG e di due medaglie olimpiche a Pechino, l’argento nello slalom gigante ed il bronzo nella combinata: «è bello vedersi in maniera diversa d’estate, senza cappelli e giubbotti – ha dichiarato – è stata una grande stagione e ne sono orgogliosa. A ottobre ne inizierà un’altra, 41 gare più i Mondiali. Non le farò tutte. Il futuro? Milano-Cortina è un sogno ma bisogna fare i conti con il fisico. Vedrò anno per anno, quello che conta è arrivare ad alto livello. Comunque da atleta o non atleta, ai Giochi del 2026 ci sarò».

Lo stesso “Fiocco” è andato anche a Sofia Goggia vincitrice, nel 2022, per la terza volta, della Coppa del Mondo di discesa libera e della medaglia d’argento di discesa libera alle Olimpiadi invernali di Pechino, a 23 giorni dall’infortunio che le aveva provocato una lesione parziale del legamento crociato e mini frattura al perone. «Quest’anno sono successe cose molto bizzarre – ha evidenziato la campionessa bergamasca – prima cinque vittorie in 17 giorni, poi dopo la caduta di Cortina il periodo più logorante della mia carriera sul piano emotivo, mentale e fisico. Il valore delle medaglie è insito nel loro colore, quindi l’argento di Pechino non è l’oro di PyeongChang. Ma la storia che c’è dietro ha uno spessore incredibile».
E dopo, l’abbraccio sul palco con la compagna-rivale di Nazionale che ha stemperato le polemiche della passata stagione: «deve esserci un certo rispetto – ha commentato Flavio Roda, presidente FISI – la rivalità c’è, perché in effetti lo sci è uno sport individuale, si sa benissimo, ma non è che si possa trascendere da quello che può essere il fatto sportivo, anche perché poi alla fine tutto è anche un po’ amplificato verso l’esterno. In fondo loro hanno bisogno l’una dell’altra, perché una compensa l’altra».
Roda era arrivato a Madonna di Campiglio da Breuil-Cervinia, dove aveva presentato la “Matterhorn Cervino speed opening”: «noi stiamo lavorando, stiamo preparando nuova stagione come tutti gli anni – ha raccontato – quest’anno è un po’ particolare perché abbiamo programmato il quadriennio olimpico in modo da arrivare a Milano-Cortina nelle migliori condizioni. Poi quest’anno ci sono anche i Mondiali di Courchevel (dal 2 al 19 febbraio 2023, n.d.r.) quindi dobbiamo essere più performanti possibile. Vedo da parte degli atleti molta consapevolezza di quelli che sono gli obiettivi, ormai abbiamo degli atleti che sono maturi, nel senso che hanno obiettivi ben chiari».
«Non è un fatto di “accontentare” ma è un’esigenza tecnica – ha precisato il presidente FISI, riferendosi alle concessioni della Federazione in merito all’organizzazione tecnica delle tre azzurre di punta, Federica Brignone, Marta Bassino e Sofia Goggia, ognuna con un suo team specifico – sono ragazze che hanno caratteristiche diverse e quindi, automaticamente, si è cercato di assecondare quello che è il loro tipo di lavoro, quindi cercando di incentivarle o addirittura di aiutarle a crescere. Ma questo non solo nello sci alpino, anche se c’è Dominik Paris che ha un suo tecnico dedicato, ma lo abbiamo fatto per Dorothea Wierer e Lukas Hofer nel biathlon, quindi per Federico Pellegrino e per tanti altri atleti in altre discipline perché l’alto livello ha tante esigenze e quindi bisogna anche cercare di dare un aiuto sostanziale».

«Il momento più bello della scorsa stagione è stato forse l’argento alle Olimpiadi, ma anche le finali sono state un momento che non dimenticherò mai – ha ricordato Federica Brignone, che nell’occasione ha voluto anche evidenziare il suo impegno ambientalista – Nell’ultima “Traiettoria liquida” abbiamo parlato di decarbonizzazione e quindi anche di consumi di energia e di consumi in generale. Sicuramente è un argomento di cui si parla moltissimo, però già l’anno scorso ne avevamo parlato. Io sono una persona che ovviamente quello che dice lo fa nella vita. Per me è molto facile perché sono nata così ed ho vissuto sempre così con la mia famiglia. Facciamo molta attenzione sul risparmio sia energetico, sia di cibo che di acqua, ci teniamo moltissimo».
«Ci vediamo per la prossima stagione di Coppa del mondo e con i Mondiali a Meribel – ha concluso Federica Brignone – sperando che sia un’altra grande stagione di emozioni come le ho vissute quest’anno».