Federico Pellegrino è d’argento nella Sprint a tecnica libera alle Olimpiadi di Pechino 2022

Un immenso Federico Pellegrino consegna all’Italia – e alla Valle d’Aosta – una splendida medaglia d’argento, conquistata martedì 8 febbraio nella Sprint in tecnica libera alle Olimpiadi di Beijing/Pechino 2022, alle spalle dell’imprendibile norvegese Johannes Hoesflot Klaebo.

Federico Pellegrino dopo la conquista dell'argento alle Olimpiadi di Pechino 2022
Federico Pellegrino dopo la conquista dell'argento alle Olimpiadi di Pechino 2022

Tatticamente più che perfetto, dopo il sesto posto in qualifica, Federico Pellegrino (Fiamme Oro) vince la seconda batteria dei quarti di finale, davanti al francese Lucas Chanavat, e si ripete in semifinale, precedendo di un soffio Johannes Hoesflot Klaebo. Il capolavoro giunge in finale: Klaebo, per metà tracciato, tiene i giri del motore a basso regime, per poi dare un’accelarata, allungo al quale risponde prontamente il poliziotto di Nus. Pellegrino si accoda al fuoriclasse norvegese e tiene la linea interna sull’ultima curva che immette nel rettilineo finale; a metà dirittura d’arrivo sembra poter recuperare Pellegrino nei confronti di Klaebo, ma il norvegese risponde e conquista l’oro con il tempo di 2’58”06, 26/100 meglio di Federico Pellegrino (2’58”32) e 1”31 sul giovane talento russo, Alexander Terentev (2’29”37).
Non si era qualificato, con il 35° tempo, Francesco De Fabiani (Cse).

«Otto anni fa a Sochi è stato un sogno, ma mi ha fatto capire che non era abbastanza il mio modo di allenarsi e di vivere – ha raccontato lo sciatore di Saint-Barthélemy, “emigrato” a Gressoney – Quell’esperienza ha fatto scattare qualcosa nella mia testa che mi ha fatto diventare il più professionista possibile, con i risultati che sono arrivati. Però il sogno era sempre al 2022. Un sogno che si è trasformato in obiettivo e, come ho sempre detto, era arrivare qui e dimostrare il mio meglio. E che il mio meglio qui, anche oggi così come tante altre volte abbia voluto dire medaglia olimpica è qualcosa d’incredibile. L’ultimo anno è stato difficilissimo, a livello mentale e al livello di pressione che io stesso mi son messo sulle spalle. Ho fatto una scelta azzardata, che solo in questo momento può essere giustificata e mi rende orgoglioso del fatto che da un’idea, un’attitudine insita dentro di me, sia arrivato un altro grande risultato. Oggi tatticamente, tecnicamente ero il miglior Pellegrino e son veramente felice. Sono un vincente, quindi appena passata l’emozione mi son messo a pensare come avrei potuto battere Klaebo, perché oggi non era imbattibile. Non è stato il migliore delle volte in cui l’ho incontrato anche se lui è il migliore».

«Sono estremamente soddisfatto, provo un senso di appagamento incredibile – ha aggiunto Federico Pellegrino – Come quattro anni fa, in pochissimi ci credevano e anche adesso, per come è iniziata la stagione, non era scontato pensare di arrivare qui a medaglia. Così è stato, in parte grazie al mio modo di lavorare ma in gran parte grazie alle persone che vivono e lavorano con me, a cominciare da mia moglie Greta, passando per i tecnici che ci hanno seguito quest’estate, il mio compagno di allenamenti De Fabiani, lo skimen e il mio fisioterapista. Continuo a pensare che l’esperienza con i russi sia stata, a livello lavorativo, la più interessante della mia carriera ed è un approccio totalmente diverso. Ho apprezzato il mio lavoro del 2014-2018 in cui ho dato tanto, non era più possibile continuare così perché avevo dato tanto e abbiamo reimpostato tutto modificando alcune cose. Non è andato a buon fine il piano A e doversi ritrovare dopo il terzo anno a ricominciare non è stato facile ma ho avuto la fortuna e l’intelligenza di scegliere bene le mani nelle quali mettermi per dimostrare il meglio di me».

Il podio della Sprint femminile vive sulla doppietta svedese, con Jonna Sundling (3’09”68), che s’impone per distacco sulla connazionale Maja Dahlqvist (3’12”56) e sulla statunitense Jessie Diggins (3’12”84). Con il 25° tempo in qualifica, è eliminata nella seconda batteria dei quarti Greta Laurent (Fiamme Gialle), che conclude la prova olimpica in 28° posizione, a capitanare il terzetto azzurro: 29° Lucia Scardoni e 30° Caterina Ganz; non aveva superato il taglio delle qualifiche Cristina Pittin (Cse), che chiude al 47° posto.